Di cosa stiamo parlando?
Solo a sentir pronunciare il termine Web Semantico (consciuto anche come Web 3.0) un brivido caldo di eccitazione ci percorre tutta la schiena e ci sentiamo proiettati in un avveniristico futuro.
Ma cosa è il Web Semantico?
Molto semplicemente notiamo che siamo di fronte a due parole: Web (abbreviazione di World Wide Web, che sappiamo essere un servizio di Internet per la condivisione e la fruizione di contenuti multimediali) e Semantico, che letteralmente vuol dire “significato”.
Quindi lo scopo del Web Semantico è dare un significato al Web e ai suoi contenuti.
Ma allora il Web “attuale”, quello che noi conosciamo non ha un significato?
Il Web attuale ha sì un significato, ma solo per gli esseri umani. Obiettivo del Semantic Web è proprio quello di rendere le risorse presenti in rete “machine understandable”, ovvero comprensibili per le macchine.
In questo modo, se esistono applicazioni (agenti) che “capiscono” il significato delle risorse e possono derivare nuova conoscenza da quella presente, il Web si trasforma e può offrire nuovi servizi. Le nuove applicazioni “intelligenti” saranno in grado di guidare l’utente verso le informazioni desiderate, di sostituirsi a lui nello svolgimento di alcuni suoi compiti e addirittura di verificare l’attendibilità delle informazioni presenti in una risorsa (grazie a ricerche incrociate e comprensione del dominio).
Le macchine diventano capaci di analizzare tutti i dati sul Web, il contenuto, i link e le transazioni tra persone e computer. La “Rete Semantica” che dovrebbe renderlo possibile deve ancora nascere, ma quando l’avremo i meccanismi quotidiani di commercio, burocrazie e vita saranno gestiti da macchine che parleranno a macchine, lasciando che gli uomini pensino soltanto a fornire l’ispirazione e l’intuito. (Tim Berners-Lee, L’architettura del nuovo Web , Interzone, 2001)
Quali saranno gli strumenti magici per trasformare il nostro Web nel Semantic Web?
Gli strumenti magici nelle mani dei maghi informatici sono tanto semplici quanto efficaci: si utilizzeranno sistemi per la Rappresentazione della Conoscenza.
Ovvero verranno utilizzati degli schemi (Ontologie) per esprimere concetti e relazioni tra concetti e poi verranno utilizzati dei metadati per riportare i dati presenti nelle risorse ai concetti espressi nello schema. Su questi dati opportunamente strutturati gli agenti intelligenti potranno a tutti gli effetti “ragionare” per produrre il risultato desiderato dall’utente.
Praticamente verranno utilizzati tecnologie e standards che approfondiremo bene in vari articoli di questo blog, come XML, RDF, OWL, etc….
Qui di seguito vediamo uno schema che rappresenta la struttura alla base del Semantic Web:
Antonio Cicirelli
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