Dopo aver affrontato gli aspetti teorici e le metodologie di progettazione, andiamo ora ad approfondire le tecnologie e i linguaggi utilizzati nella fase di implementazione di una ontologia.
Quali caratteristiche deve avere un linguaggio per la definizione di ontologie?
Un linguaggio per la definizione di ontologie deve permettere al progettista di poter scrivere delle asserzioni in maniera tale da renderle comprensibile alle macchine. Se consideriamo ad esempio una asserzione già vista in precedenza:
Madre ≡ Donna ⊓ ∃ haFiglio.Persona
il linguaggio ontologico deve essere abbastanza espressivo da permettere di esprimere le relazioni tra i concetti e per fare ciò deve innanzitutto permettere di effettuare la distinzione tra i concetti e le relazioni. Infatti, mentre per noi umani la distinzione tra queste due categorie può apparire naturale, per una macchina diventa difficile, se non in alcuni casi impossibile effettuare tale distinzione. Per questo il linguaggio utilizzato deve arricchire le informazioni presenti nell’asserzione con altre informazioni che siano comprensibili dalle macchine. Un esempio esemplificativo potrebbe essere il seguente:
inizio concetto
Donna
fine concetto
In questo caso abbiamo usato dei marcatori, dei delimitatori univoci che permettono alla macchina di capire che il termine Donna è usato per indicare un concetto. Lo stesso procedimento può essere usato per delimitare le definizioni delle relazioni e così via. Tali informazioni aggiuntive sono definite metadati e rappresentano la chiave di volta nell’implementazione di un KRS, in quanto i metadati sono informazioni comprensibili dalla macchina (machine understandable).
L’ uso efficace dei metadati, tuttavia, richiede che vengano stabilite delle convenzioni per la semantica:
- la sintassi
- la struttura
La sintassi riguarda l’organizzazione sistematica dei metadati per l’elaborazione automatica e facilita lo scambio e l’ utilizzo dei metadati tra applicazioni diverse. La struttura può essere vista come un vincolo formale sulla sintassi, per una rappresentazione consistente della semantica.
Ed ecco la soluzione…
Un linguaggio particolarmente diffuso e apprezzato si presta a rispondere alle nostre esigenze: l’XML (eXstensible Markup Language). Questo linguaggio, aperto, indipendente dalla piattaforma e ben standardizzato, permette di aggiungere facilmente dei metadati alle risorse attraverso il processo di serializzazione e permette altresì di definire nuovi linguaggi per gli utilizzi più disparati. Andiamo ora ad analizzare alcuni linguaggi utilizzati nella definizione di ontologie che permettono la serializzazione XML: RDF, OWL e il recente OWL 2. Infine approfondiremo anche l’interfaccia DIG.
Antonio Cicirelli
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